Tra i castelli più suggestivi della regione, il fortilizio di Villalta vanta un’antica storia ed è immerso in uno scenario naturale di estrema bellezza. Per alterne vicende il castello di Villalta, risalente ai secoli X-XI, fu più volte distrutto e poi ricostruito a causa degli aspri combattimenti sia per la posizione strategicamente importante, sia per la turbolenza dei suoi feudatari. Ciò nonostante, non ha perso l’originaria configurazione di opera fortificata, con l’alta torre, le cinte provviste di merlatura ghibellina, ponti levatoi e feritoie.
Lugubri leggende aleggiarono sul castello e per molti decenni i conti della Torre ne furono banditi. Ne rientrarono in possesso soltanto dopo la caduta della Serenissima (1797).
La leggenda di Ginevra e Odorico
Ginevra di Strassoldo era una bellissima ragazza e, seppur ancora molto giovane, era stata promessa sposa a Federico di Cuccagna. Quando giunse il tempo delle nozze, Ginevra dichiarò il suo amore per il conte Odorico di Villalta. Il padre di Ginevra, volendole assai bene, acconsentì al matrimonio con il conte rompendo così l’accordo con i Cuccagna. Era il 1344 quando Ginevra e Odorico convolarono a nozze. Giunta alle porte del castello di Villalta, Ginevra fu imprigionata da Federico di Cuccagna che, sentitosi tradito, aveva assediato il maniero e cacciato Odorico.
Federico non riuscì però a usare violenza su Ginevra, poiché, narra la leggenda, la giovane fanciulla si tramutò in una statua di marmo. Odorico però riuscì a riprendere il castello e a uccidere il rivale. Quando in una stanza della torre, Odorico trovò una statua di pietra che assomigliava a Ginevra la abbracciò in lacrime e la statua riprese le fattezze umane. La felicità dei due sposi non durò però a lungo. Odorico, infatti, partì in guerra non facendo più ritorno. Ginevra non smise mai di aspettarlo, tanto che, si narra, ancora oggi nelle notti di luna piena è possibile sentire i lamenti della bella ma sfortunata ragazza.